“Il cinghiale è tornato a costituire negli ultimi due decenni,
la principale fonte di carni da selvaggina nel territorio toscano,
da cui era quasi completamente sparito.”
La brevissima stagionatura
rende al meglio gli aromi della carne di selvaggina,
mentre l’aggiunta di carni di suino
consente il mantenimento di un’adeguata
e piacevole morbidezza.
Veniva tradizionalmente preparata durante la stagione venatoria della regione.
PROCESSO PRODUTTIVO
- La polpa magra di cinghiale viene mescolata con carni di suino nazionale, poi macinata e impastata con le erbe aromatiche e aromi naturali.
- L’impasto viene insaccato in budelli naturali e asciugato in “stufe” per alcuni giorni a temperatura tra 17 °C e i 24 °C, fino al termine della stagionatura.